Coaguli, ictus e attacchi di cuore

Il più noto effetto collaterale della pillola citato negli anni ’60 era la trombosi o, semplicemente, i coaguli di sangue. In effetti, questo è ancora uno dei più frequenti e pericolosi effetti collaterali della pillola. I coaguli possono formarsi sia nelle arterie che nelle vene, bloccando la circolazione sanguigna. Possono causare ictus, paralisi, attacchi di cuore e forti dolori addominali. Un luogo comune per i coaguli sono le vene della gamba, cosa potenzialmente pericolosa poiché il coagulo può viaggiare fino ai polmoni causando un embolo polmonare. Un improvviso danno ai polmoni può causare la morte istantanea come un infarto.

La pillola veniva considerata più sicura della gravidanza, ma negli anni ’60 la causa principale di morte delle madri fu un coagulo di sangue nella gamba che aveva portato ad un’embolia polmonare, come risultato dell’assunzione di estrogeni. A circa metà di tutte le nuove mamme era stato somministrato estrogeno nella forma di stilboestrolo (DES) per bloccare la lattazione subito dopo il parto. A quel tempo alcuni ostetrici solevano dare grandi quantità di estrogeni per accelerare il travaglio. Il rischio di trombosi post-parto era tre volte superiore se venivano prescritti estrogeni.

 La preoccupazione che la pillola fosse coinvolta nelle tromboembolie veniva espressa sulla stampa medica sin dal 1968. All’epoca i ricercatori attribuivano parte dell’aumentato rischio ad un’aumentata viscosità del sangue e ad un’aumentata adesività delle piastrine causata dall’estrogeno. Questi due cambiamenti nel sangue erano “dovuti alla componente di estrogeno dei preparati anticoncezionali e non si presentano nelle pazienti che prendono solo progestinici”.

Ci sarebbero voluti parecchi anni prima che si capisse che anche i progestinici contribuivano ad aumentare la presenza di coaguli sanguigni e di infarti in giovani donne sane. Alla fine venne riconosciuto che sia l’estrogeno che la progestina erano una coppia mortale, colpevole di creare coaguli sanguigni che troppo spesso portavano a ictus ed infarti. Inoltre, questa combinazione causava dilatazione ed ispessimento di arterie e vene nell’addome, nelle gambe, negli occhi, nel cervello ed in tutto il corpo, contribuendo ad emicranie, palpitazioni ed ipertensione.


Nel 1970 tre patologi di Washington, DC, facenti parte dell’esercito, studiarono i vasi sanguigni di 20 giovani donne morte che avevano preso anticoncenzionali orali per un periodo che andava da cinque settimane a 13 mesi. Nei vasi di tutto il corpo di queste giovani donne, compresi polmoni, fegato, addome e gambe, furono trovati coaguli recenti. La maggior parte di essi avevano spesse placche sulle pareti interne di arterie e vene, che a volte riempivano il vaso del tutto.
Nel 1977, dei ginecologi dell’US Air Force esaminarono la principale arteria addominale di donne che avevano subito un isterectomia. Quasi tutte le 44 pazienti che avevano preso la pillola combinata, oppure il cosiddetto HRT naturale o progesterone “medroxy” (Provera), presentavano un ispessimento da moderato a grave dello strato interno delle arterie. La maggior parte di chi prendeva la pillola l’aveva usata per meno di cinque anni, ma coloro che avevano preso la pillola per un periodo più lungo, avevano i vasi sanguigni danneggiati più gravemente. Esiste un legame innegabile tra l’uso della pillola e l’isterectomia.